Traduzioni per arredamento su misura

Traduzioni per arredamento su misura: non solo mobilifici!

Non tutti vogliono comprare i propri complementi d’arredo in un mobilificio. Anzi, grazie alla diffusione della moda “etnica” e degli stili di vita “bio” o comunque rispettosi dell’ambiente, si tende sempre di più ad arredare la propria casa con mobili molto peculiar, l’opposto della produzione in serie. Per prodotti di questo genere è necessario affidarsi a traduttori che sappiano essere precisi ma che – cosa forse addirittura più importante – siano in grado di ricreare quella medesima sensazione di esclusività, di inimitabilità, ricercata dal cliente per arredare la casa dei propri sogni. Ecco perché le traduzioni per arredamento su misura possono essere creative e libere, almeno un po’ di più rispetto alla “rigida” media dei testi tradotti all’interno del medesimo segmento di mercato, ma dedicate a soluzioni per l’arredo che rimandano a una produzione un po’ più seriale.

Questo è un bel vantaggio. Ovviamente però bisogna saperlo sfruttare o, qualora doveste commissionare una traduzione in quest’ambito, bisogna anche saperlo valutare. Come? Scopriamolo insieme.

Come valutare le traduzioni per arredamento su misura

L’abilità, l’elasticità potremmo dire, nell’uso della fantasia e delle espressioni sinonime possono essere buoni criteri che aiutano a valutare le traduzioni per l’arredamento su misura se vi trovate nella classica posizione lato-azienda: budget esistente ma non illimitato e pochissimo tempo per scegliere tra un’agenzia o un freelance.

Ecco allora 4 domande che potete farvi se avete la necessità di valutare delle traduzioni per l’arredamento su misura:

1. I vostri complementi d’arredo sono unici?

Non accontentatevi di leggere che sono unique: semmai privilegiate handmade oppure, ancora meglio, handcrafted. Infatti questi termini trasmettono il messaggio che i vostri prodotti sono frutto di un craft ovvero di un’attività artigianale.

2. Come posso evidenziare la mia creatività?

Molto spesso la risposta si trova nella descrizione delle tecniche. In questo caso, è molto importante privilegiare quei traduttori che hanno indugiato sui materiali dicendo che sono repurposedantiqued o vintage… senza dimenticare il sempre più frequente upcycled, usato per segnalare forme e oggetti “riutilizzati creativamente” al di fuori dei rispettivi contesti di appartenenza (ad esempio, le ruote dei carri trasformate in candelabri).

3. I complementi sono davvero complements?

Ecco qualche altro suggerimento più breve, esatto ed efficace per trasmettere il concetto dei complementi d’arredo… che ne direste di preferire un vocabolo sinteticissimo e (davvero!) singolare come decor?

4. Last but not least: quanti modi ci sono per dire “personalizzato”?

Ci sono infiniti modi. Tuttavia, quando vi sarete stancati di leggere che la vostra azienda propone custom-made furniture oppure che siete rappresentanti del custom furniture design, provate a vedere se qualche traduttore ha, con elegante sintesi, sottolineato che tutti i vostri prodotti sono made-to-order.

Opitrad e le traduzioni per l’Arredamento su misura

Le traduzioni per l’Arredamento su misura sono leggermente più sbilanciate, come la personalizzazione che è connaturata all’oggetto della materia trattata, sulle soluzioni più creative. Il che non significa assoluta libertà. Vuol dire semmai trovare un punto d’equilibrio tra sintesi efficace e leggerezza espositiva di soluzioni sinonime (perché no) anche un po’ melodiose.

Ogni settimana Opitrad riceve in carico delle traduzioni per il settore Arredamento che non di rado “incrociano” la sfera della personalizzazione: per noi si tratta sempre di una sfida in tutto e per tutto… unique 🙂

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