Smart working: due parole che nei mesi di lockdown ci hanno accompagnato tutti i giorni.
Ma che cos’è lo smart working? In questo periodo emergenziale questo termine è stato spesso erroneamente associato con il lavoro da casa, ma questa è una definizione decisamente riduttiva.
Lo smart working è una filosofia aziendale, un modo di lavorare che deve garantire maggiore flessibilità e produttività, a prescindere dal luogo fisico in cui si lavora. Si tratta di un concetto ampio che tocca tematiche importanti e molto attuali come il raggiungimento degli obiettivi, il benessere dei lavoratori, ma anche l’impatto a livello ambientale provocato dall’ingente numero di spostamenti lavorativi, specialmente nelle grandi imprese. Come vedi tutto questo ha a che fare con la complessità e con un’organizzazione innovativa che tiene sempre in considerazione la vision e la mission dell’azienda.
Smart working in Opitrad: un modo di lavorare a distanza creando relazioni durature.
Il nostro modo di lavorare qui in Opitrad è sempre stato “smart”. Non importa infatti dove ci troviamo fisicamente, di fatto siamo un’agenzia dinamica che abbraccia ogni giorno tutto il mondo. I nostri collaboratori sono dislocati ovunque e riusciamo senza difficoltà a comunicare e a mantenere una relazione costante con ognuno di loro. D’altra parte è nell’indole dei traduttori essere sempre facilmente raggiungibili e disponibili e questo ci permette di poter disporre, in caso di necessità, di fornitori anche in orari per noi notturni.
Con molti nostri collaboratori non abbiamo mai avuto il piacere di incontrarci di persona – e forse mai lo avremo -, ma i sistemi di videoconferenza che ci hanno accompagnato in questi mesi e che utilizziamo da molto tempo, da Zoom a Meet, da Microsoft Teams a Skype, ci permettono di vederci virtualmente e organizzare il lavoro come se fossimo in ufficio.
Emergenza Covid 19: l’esperienza in smart working di Opitrad
La nostra attività quotidiana riguarda essenzialmente la traduzione e l’interpretariato, due servizi che implicano un approccio completamente diverso.
I servizi di interpretariato sono stati messi a dura prova dalla cancellazione di tutti gli eventi in presenza, ma molte attività – ad esempio i consigli di amministrazione – sono state portate avanti ugualmente con i sistemi di interpretariato da remoto.
Le traduzioni sono un’attività scritta e come tale viaggiano al 99% su internet, tranne nel caso dei documenti che vano asseverati e legalizzati in tribunale. Di conseguenza questo tipo di servizio ha subito pochi cambiamenti dal punto di vista tecnico ma enormi dal punto di vista umano.
Il rapporto con i clienti è stato profondamente toccato da una situazione che ci coinvolgeva tutti emotivamente parlando, al punto che abbiamo avuto modo di approfondire relazioni che erano puramente formali trasformandole in relazioni di profonda empatia. Parlarsi al telefono spesso – cosa che prima accadeva raramente – ha permesso a tutti noi di creare un sodalizio unico.
Le nostre relazioni ne sono uscite migliorate e rafforzate ed è da qui che stiamo ripartendo, fiduciosi in un anno di lavoro che si apre ancora all’insegna dell’incertezza e di un po’ di timore, ma forti di un’esperienza che ci consente di guardare al futuro con fiducia.
In questo ci aiuteranno sicuramente le modalità di smart working che, lungi dal sostituire le relazioni in presenza, rappresentano una valida soluzione che consente di estendere le capacità comunicative di un’azienda oltre i propri confini fisici, generando ulteriori opportunità di internazionalizzazione e di inclusione di aree del territorio più periferiche rispetto ai grandi centri.