Tradurre per il calcio tra anglicismi, tecnicismi e creatività

Il calcio in Italia è da sempre uno degli sport più seguiti, che appassiona milioni di persone, e tradurre per il calcio è di conseguenza un argomento che spesso ci troviamo ad affrontare, con particolari momenti di punta quando ci si avvicina alle più importanti partite nazionali, europee e mondiali.

In questi giorni poi, grazie al grande percorso che la nazionale italiana femminile sta facendo ai Mondiali di Francia, sta diventando anche un modo per parlare di emancipazione femminile e rendere questo sport davvero universale.

Ma cosa possiamo dire dal punto di vista linguistico?

Gli anglicismi nel linguaggio del calcio: necessità o abuso?

Se pensiamo infatti ai termini che indicano le tecniche di gioco, abbiamo in mente solo i termini in inglese: ad esempio, tackle e cross, ormai entrati nel linguaggio comune italiano che, da verbi, li ha trasformati in sostantivi: “l’avversario vince il tackle e si porta via il pallone” oppure “il cross non è andato a buon fine”. La traduzione italiana di questi termini, rispettivamente contrasto e traversone, viene usata sempre meno dai telecronisti, che preferiscono ricorrere all’efficacia e all’immediatezza dell’inglese che si presta meglio al ritmo frenetico delle partite.

Da questa contaminazione tra italiano e inglese sono poi nati dei verbi che mantengono la radice inglese aggiungendo la desinenza italiana, come crossare o dribblare. Queste soluzioni permettono di evitare lunghe locuzioni come “eseguire un cross” o “effettuare un dribbling”.

Ci sono però alcuni casi dove ricorrere all’inglese non è necessario, perché non aggiunge nulla in termini di efficacia ed economia della frase.  Pensiamo a quante volte sentiamo dire dal telecronista “il difensore recupera e devia in corner”.

In questo caso potremmo benissimo utilizzare la parola angolo. Le due parole hanno la stessa lunghezza e la parola angolo è esattamente uguale all’inglese in termini di immediatezza.

Altro esempio in cui ricorrere al termine inglese risulta pesante è il caso di penalty. Spesso infatti si sente dire “battere il penalty dal dischetto”, ma anche in questo caso perché non utilizzare l’italiano rigore? Se nella traduzione di un articolo sportivo online un lettore che non mastica molto il linguaggio calcistico inglese si trova davanti alla parola penalty, potrebbe rimanere un po’ disorientato.

Lo stesso discorso vale per il termine offside. Spesso sia nelle traduzioni scritte che nel parlato si tende a lasciare il termine inglese, quando invece l’italiano fuorigioco ha la stessa valenza e lo stesso impatto.

Quando tradurre per il calcio è sinonimo di tecnicismo e creatività

Tradurre per il calcio, però, non comprende solamente tutta la terminologia che si usa sul campo da calcio, ma va a toccare anche mondi come la moda e il design.

Opitrad vanta una grande esperienza nella traduzione in inglese di maglie e scarpe da calcio, per la quale essere tifosi e appassionati non basta. Il traduttore che si occupa di questo tipo di testi deve infatti avere competenze tecniche specifiche, avere dimestichezza con termini che non vengono usati quotidianamente e, a seconda del concetto, capire per quale traducente optare.

Prendiamo come esempio il termine collar. Se stiamo parlando di magliette da calcio, per collar si intende il colletto che, solitamente, presenta un colore diverso rispetto al resto della maglia.

Se però il termine collar lo troviamo nella scheda tecnica che descrive una scarpa da calcio, lo tradurremo con collare, in quanto indica la parte della scarpa che, in alcuni tipologie di scarpe da calcio (le boots che in questo caso non vuol dire stivali!), copre la caviglia.

Per tradurre per il calcio, in particolare quando parliamo di scarpe, è fondamentale creare un glossario che garantisca la coerenza terminologica. Così facendo siamo sicuri di tradurre i termini tecnici sempre allo stesso modo. Ad esempio tomaia, ovvero la parte superiore della scarpa, lo tradurremo sempre con upper.

E la creatività?

Tradurre per il calcio però non significa solo tecnicismo, ma è anche sinonimo di creatività. Se siamo incaricati di tradurre i comunicati stampa che descrivono le nuove maglie da calcio che le squadre indosseranno nella prossima stagione, il traduttore dovrà dare anche un tocco di fantasia e originalità per rendere il comunicato ancora più accattivante e fare in modo che davanti al lettore si materializzi la nuova maglia della sua squadra del cuore.

I traduttori che traducono per il calcio devono amare questo sport, conoscerne gli elementi più tecnici ed essere creativi e originali. Mettete quindi alla prova i nostri traduttori chiedendoci un preventivo!

Condividi questo articolo!
Post correlati