Con l’avvento della globalizzazione il connubio inglese e business rende sempre più facile per le aziende mettersi in contatto con clienti o fornitori che si trovano dall’altra parte del globo. Questo porta all’insorgere di determinate necessità come quella di trovare un linguaggio comune da poter utilizzare. Ed è qui che viene in nostro soccorso l’inglese, lingua tra le più studiate e parlate; controllando in rete si nota, infatti, che più della metà dei contenuti è in inglese essendo quest’ultima lingua ufficiale di ben 75 paesi. Essa è divenuta la lingua del business da quando gli Stati Uniti si sono insediati come prima potenza mondiale e da allora sono diventati l’esempio di come fare impresa.
Vantaggi di un personale istruito
Innanzitutto, come detto in precedenza, c’è bisogno di un linguaggio comune a tutti con cui i dipendenti possano comunicare tra di loro e con i soggetti esterni. Non è raro, infatti, per le imprese aprire filiali in altri paesi o assumere dipendenti di nazionalità diverse che dovranno necessariamente scambiare informazioni. Utilizzando una lingua comune, perciò, si riducono al minimo le incomprensioni e i possibili errori. In determinati settori, inoltre, gli studi o comunque le informazioni richieste per aggiornare le competenze del personale si trovano quasi esclusivamente in lingua inglese.
Cosa accade se non ci si aggiorna
In generale le aziende non sono costrette ad abbracciare la lingua inglese, nessuno è effettivamente obbligato a imparare una lingua straniera. Le conseguenze di tale scelta, però, non sono da prendere sotto gamba. Per un’azienda decidere di non aprirsi sul piano internazionale vuol dire limitare il proprio operato ad una zona fortemente concentrata e ridurre al minimo i possibili profitti nonché ridurre anche la possibilità di continuare nel tempo a mantenere tali profitti positivi a causa del diffondersi di imprese più grandi e più preparate che offriranno ai cliente prodotti sostitutivi e avranno l’occasione di rivolgersi anche ad una clientela più vasta. Un altro problema sarebbe l’impossibilità di cooperare con altre aziende internazionali perché ci sarebbero barriere linguistiche insormontabili con conseguenti perdite di possibili guadagni e nuovi clienti. Ma il problema non è solo sul piano internazionale. L’inglese è la lingua dei social e della cultura pop, non parlarlo vuol dire incapacità di comunicare coi giovani anche a livello locale, non cogliere il loro linguaggio ed essere inefficienti nel settore marketing quando si cerca di avvicinarli.
Nuove occasioni in nuovi paesi
Come abbiamo detto in precedenza un’impresa non deve chiudersi come un riccio dinanzi a
nuove opportunità di guadagno. Moltissime imprese hanno riscoperto, infatti, opportunità di crescita nei paesi in via di sviluppo permettendo al contempo di accrescere l’economia del luogo e di fornire lavoro agli abitanti. Molti di questi paesi hanno l’inglese come prima o seconda lingua e visto che sarebbe impossibile e meno conveniente istruire anche i piani alti in lingue differenti e complesse è molto più facile utilizzare l’inglese.
Cosa possono fare le imprese
Bisognerebbe provare ad assumere persone che parlino la lingua o abbiano certificazioni. È possibile, inoltre, investire nell’aggiornamento del proprio personale attraverso corsi o lezioni frontali. Sarebbe un investimento a lungo termine che gioverebbe al lavoratore e all’impresa stessa. Numerose sono le startup, tra cui quella di assistenzacondizionatorimilanoeprovincia.it, che formano il proprio personale per comunicare con la clientela anche in lingua inglese, comprendendo le loro esigenze in modo preciso e, di conseguenza, facendo un buon lavoro.