Tradurre per il Digital: la sfida dei traduttori millennial

Tradurre per il digital significa tutto e niente. Tutti parlano sempre di digital, ma siamo sicuri di sapere esattamente cosa comporta? Non si tratta di informatizzare i testi o di affidarsi esclusivamente ai tecnicismi SEO, che hanno comunque un’importanza fondamentale per il posizionamento come ci insegna Giulia Bezzi, con i suoi fantastici e rigorosissimi schemi di titolo-description-metadescription-url-keyword-contenuto, senza i quali non appariremmo da nessuna parte.

Detto questo però, quando si realizza un sito per un’audience internazionale, non basta preoccuparsi di ottimizzarlo e posizionarlo in italiano e poi, una volta che il testo è definitivo e funziona, mandarlo a tradurre, pensando che tutto avvenga in automatico e si posizioni da solo.

Il sito tradotto in lingua straniera si posiziona sicuramente se si rifà tutto il processo nelle varie lingue, ma i traduttori possono dare una mano, se ben istruiti e consapevoli, a impostare la traduzione in modo da rendere il processo più facile.

Quando si traduce un sito internet, a differenza delle altre traduzioni, l’obiettivo chiave non è scrivere una splendida traduzione come se si trattasse di una brochure, ma scrivere un testo che sia in perfetto equilibrio tra:

  1. la buona lettura spontanea da parte di un essere umano;
  2. la comprensibilità da parte degli spider dei motori di ricerca, in particolare quello di Google.

Tradurre per il digital 1: la buona scrittura

Come diceva John Dryden, poeta inglese del 1600: “Una cosa ben detta conserva il suo sapore in tutte le lingue.” Ed è questo il nostro compito di traduttori.  Non bisogna dimenticare:

  • il contesto culturale e gli usi e costumi del paese di partenza e di quello di arrivo;
  • lo stile e il registro di scrittura richiesto da ogni lingua: lungo e a volte pomposo l’italiano, lineare e sintetico l’inglese, elegante e complesso il francese, rigidamente strutturato sia dal punto di vista lessicale che da quello sintattico il tedesco, per fare alcuni esempi.

Alcuni piccoli trucchi del mestiere sono poi indispensabili per entrare nella mente del nostro lettore straniero:

  • per un europeo il giorno festivo è domenica, per un arabo è il venerdì, importante da indicare negli orari di apertura e chiusura di un’attività commerciale
  • i numeri a seconda dei paesi hanno un uso di punti e virgole completamente diversi come si evince dall’esempio: inglese: 1,500.75, tedesco 1’500.75; italiano 1.500,75.

Tradurre per il digital

L’algoritmo dei motori di ricerca deve poter individuare tre cose:

  • contenuti pertinenti che rispondano all’intento di ricerca di chi necessita di particolari informazioni;
  • coerenza dei contenuti rispetto all’argomento principale trattato dal sito tradotto;
  • impostazione della struttura SEO basata sulle ricerche Google nei rispettivi paesi target, mantenendo lo schema di riferimento di pagina, titolo, tag, metatag e keyword, e tenendo conto di come ciò viene interpretato nelle varie lingue dal motore di ricerca (magari da una lingua all’altra bisogna cambiare qualcosa come da nome a verbo oppure l’ordine della frase).

È partendo da questi presupposti che Opitrad sta lavorando a delle metodologie più specifiche e tecniche nel tradurre per il digital che permettano ai clienti di ottenere ottimi risultati anche con le versioni multilingue del proprio sito.

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