Tradurre in Portoghese? Non solo per il Portogallo e il Brasile!

Se pensate che si debba tradurre in portoghese solo per il Portogallo e il Brasile, vi sbagliate! Una delle grandi sorprese di Expo 2015 è stata per noi l’Angola, padiglione già citato da molti, ma da vedere assolutamente. Questo padiglione, dove il 25 maggio scorso si è tenuto anche l’Africa Day, è un invito a conoscere ed esplorare una realtà ben lontana dal nostro immaginario collettivo.

Tecnologia, innovazione, emancipazione femminile sono alcuni dei temi esposti nel primo salone all’ingresso. Seguendo poi la passerella che sale ai piani superiori si incontra un’area specifica sul cibo, che è veramente sorprendente. L’Angola è un paese che è stato contaminato da molte tradizioni diverse e in particolare da quella portoghese, inglese e anche italiana. Infatti guardate cosa abbiamo trovato girando qua e là: una fantastica reinterpretazione del caciucco livornese o zuppa di pesce, che dir si voglia, da noi tradotto in tutte le sue forme all’interno di Food in Italy, che qui si chiama Calulu di Pesce Secco e Fresco.

Se si legge bene la ricetta, si noterà però che oltre al pesce fresco si parla di pesce secco: qualche veneto infatti deve essere passato di là perché l’altra ricetta descritta era polenta di manioca (proprio uguale alla nostra) e baccalà! Buon appetito!

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