Traduzioni per l’industria calzaturiera: si fa presto a dire “scarpa”!

Settembre a Milano è un mese chiave per chi fa traduzioni per l’industria calzaturiera: infatti vi si tengono the MICAMMIPEL e LINEAPELLE, le prestigiose fiere internazionali del settore calzaturiero, e da ogni parte si fa un gran parlare di scarpe di tutti i tipi. Dal punto di vista linguistico il mondo delle calzature è una fantasmagorica raccolta di termini provenienti da lingue diverse: vi capiterà di sentire nella stessa frase décolletéankle boots e stiletto, ma sono tante le sfumature per dire “scarpa”.

Traduzione e industria calzaturiera: una storia di contaminazioni

Punto d’incontro tra design e artigianalità, il settore calzaturiero è uno dei pilastri dell’universo della Moda. Ogni Paese contribuisce con la propria storia ed expertise e il risultato è una terminologia estremamente varia, un mondo in cui tutte le lingue si influenzano reciprocamente. Un esempio sono i modelli chiamati con nomi di nazioni, come le polacchine o le francesine: una chiara testimonianza di come le tradizioni di ogni Paese si sono intrecciate nel corso dei secoli.

L’Italia vanta una lunga tradizione artigianale, tanto che le più importanti Maison producono le proprie calzature proprio nel nostro paese. Siamo il primo produttore di calzature dell’Unione Europea, da sempre leader nel settore del lusso. Questo ha inevitabilmente influenzato anche la terminologia del settore: conoscete ad esempio la lavorazione “a sacchetto”? Si tratta di un procedimento talmente esclusivo da essere conosciuto con questo nome anche all’estero.

Traduzioni per l’industria calzaturiera:  curiosità dal mondo

Non mancano le storie curiose: alzi la mano chi è convinto che le celebri espadrillas prendano il nome da una parola spagnola! Invece non è così: il termine con cui le chiamiamo oggi ci è giunto dal francese, derivato a sua volta dal catalano espardenya, ossia “fatte di sparto” (una graminacea con cui sin dall’antichità si producevano reti da pesca, cesti e calzature estive). In spagnolo sono invece note come alpargatas, parola di origine araba (albargat significa “che coprono”).

Ci sono poi modelli talmente legati al loro creatore che ne hanno ereditato il nome: le celebri “slingback” disegnate da Coco Chanel nel 1957 in collaborazione con il maestro calzolaio francese André Massaro, sono sandali con un cinturino sul tallone e un tacco quadrato di 5/6 cm ispirate al guardaroba maschile, che volevano essere un modello comodo per la ‘nuova donna’ del dopoguerra. Sono contraddistinte anche dalla tinta bicolore: la punta è nera, per affusolare il piede, i lati beige, per snellire la gamba. Oggi tutti ci riferiamo a questo modello iconico chiamandole “le chanel”.

Quando si traduce per l’industria calzaturiera, la conoscenza della terminologia tecnica è fondamentale. Alcune lavorazioni sono talmente esclusive che risulta davvero difficile individuare la terminologia corrispondente in altre lingue; perciò, si rende necessaria una ricerca attenta che non rinuncia a coinvolgere direttamente gli addetti ai lavori. Altri termini invece sono entrati in modo talmente prepotente nell’uso comune che rischiano di essere utilizzati in modo improprio o impreciso: il nostro compito in qualità di esperti di traduzioni per l’industria calzaturiera è anche quello di vegliare affinché i testi dei nostri clienti siano sempre precisi, corretti e attuali, in ogni lingua.

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