5 ricordi di Expo 2015 di Opitrad

Così lavorando a vari progetti ci sono venuti in mente cinque ricordi di Expo 2015 che vogliamo condividere con voi, anche perché collaborando con traduttori e interpreti in tutte le lingue del mondo, ci piace anche conoscere qualcosa del loro paese e della loro cultura di origine.

  1. UNGHERIA – Ci capita regolarmente di fare traduzioni dall’ungherese perché uno dei nostri clienti storici è una famosa università ungherese con sede in Svizzera, la cui documentazione principale (diplomi, attestati, curricula studiorum ecc.) viene prodotta in lingua ungherese e in corrispondenza delle sessioni di laurea riceviamo spesso la richiesta di traduzione e asseverazione presso il Tribunale.

A Expo2015 l’Ungheria si presentava così:

L’edificio intitolato appunto “Il Giardino della Vita”, ideato da Sándor Sárkány, si sviluppava su tre piani e conteneva elementi simbolici legati all’architettura organica. La parte anteriore e posteriore dell’edificio aveva forma circolare e riprendeva quella di un gigantesco tamburo sciamanico, mentre la parte centrale era ispirata all’Arca di Noè. Tante tipologie di frutta, verdura, erbe aromatiche e piante medicinali provenienti direttamente dall’Ungheria e tutte rigorosamente no OGM, circondavano esternamente l’intero Padiglione e gli conferivano la linfa vitale.

  1. La SLOVACCHIA ci ha fatto ricordare la traduzione di materiale promozionale della Regione Calabria proprio in questa lingua: progetto molto interessante e piuttosto articolato che ci ha resi orgogliosi di partecipare all’esportazione delle bellezze della nostra Italia anche verso paesi meno conosciuti.

E quindi quale migliore occasione di Expo2015 per conoscere un po’ meglio la Slovacchia? La struttura a forma rettangolare del Padiglione della Slovacchia, ricoperta di legno e verde, faceva emergere su una facciata laterale il profilo della testa della dea Vesna, che simboleggia l’energia della primavera. Il Padiglione si divideva in tre sezioni principali, dove il pubblico poteva ammirare i richiami alle tradizioni slovacche, le innovazioni in campo tecnologico-alimentare e l’arte come energia della vita.

Opitrad - Expo 2015
  1. Non possiamo dimenticare la CINA… che noi immancabilmente colleghiamo a un noto produttore di cellulari e tablet che personalmente apprezziamo e per il quale traduciamo il materiale promozionale per l’Italia. Il testo che segue ci fa venire voglia però di fare i turisti in Cina!

Il padiglione della Cina ricordava le strade dell’antica Pechino il grazioso percorso ondulato circondato da fiori che accompagnava i visitatori verso l’ingresso del Padiglione cinese, introducendolo nelle quattro importanti sezioni in cui era diviso lo spazio espositivo – cielo, uomo, terra e armonia –  che rappresentavano il rapporto di stretta interdipendenza tra il popolo cinese e la natura.

Opitrad - Traduzione Olandese

4. Ci ha fatto pensare ai PAESI BASSI la recente traduzione del testo introduttivo della mostra Milanese di Peter Schuyff, un artista che viene proprio da quel paese. Le opere di questo artista ci sono piaciute molto e siamo andati a rivederci il padiglione olandese di Expo2015.

“Share, Grow, Live” – condividere, crescere e vivere – sono i temi con i quali l’Olanda ha risposto al tema di Expo Milano 2015 e ha presentato la ricchezza del proprio territorio e il loro progresso tecnologico. Il Padiglione dei Paesi Bassi era completamente all’aperto, scelta dettata principalmente dal tema e dal desiderio di riprodurre l’ambientazione tipica delle fiere.

  1. Recentemente ci sono state richieste traduzioni in lingua spagnola, per l’esportazione verso la SPAGNA di accessori moda italiani. Anche in questo caso una bella soddisfazione oltre al piacere di utilizzare una lingua così diffusa nel mondo.

Abbiamo scelto di rivedere il padiglione della Spagna a Expo2015. Il Padiglione iniziava con un’istallazione visiva a forma di valigia ideata da Antoni Miralda, che voleva rappresentare l’inizio del viaggio di un cuoco e degli alimenti fondamentali per la cultura culinaria spagnola. La tradizione veniva raccontata anche attraverso le spiegazioni sull’importanza del vino prodotto in 12 regioni e l’abbinamento di questi con i cibi iberici.

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